Si è tenuta ieri mattina all’Auditorium Parco della Musica la terza Assemblea Generale di ALIS che ha riunito a Roma i principali operatori del popolo del trasporto per una mattinata intensa con un confronto di altissimo livello sui grandi temi della sostenibilità, dello sviluppo e dell’internazionalizzazione. L’evento di ALIS, che ha visto la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli per offrire il suo autorevole punto di vista politico sull’attuale scenario di settore dell’economia italiana, è stato intervallato dalle relazioni tecniche di Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Massimo Deandreis, Direttore di SRM e di Domenico Arcuri, AD di Invitalia. È seguita una interessante tavola rotonda moderata da Bruno Vespa con Maurizio Gentile, AD e DG di Rete Ferroviaria Italiana, Adriano Giannola, Presidente di Svimez, Emanuele Grimaldi, AD del Gruppo Grimaldi e Vice Presidente dell’International Chamber of Shipping, il DG Renato Grimaldi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola. Quest’ultimo ha sottolineato che per dare uno slancio all’economia italiana occorrono realtà molto concrete come ALIS.
Una presenza politica e tecnica fortemente apprezzata dal Presidente di ALIS Guido Grimaldi. “Davanti ad una sala Santa Cecilia che ha accolto migliaia di persone provenienti da tutta Italia e delegati da diversi Paesi europei – ha dichiarato il Presidente Grimaldi – abbiamo dato vita ad un evento che ha toccato i principali temi del settore del trasporto e della logistica, rendendo al tempo stesso omaggio alla cultura italiana in un contesto così prestigioso. Sono orgoglioso di quanto ALIS abbia fatto nel corso di questo triennio e condividere le nostre proposte ed i nostri programmi davanti a questo parterre così autorevole ha significato mettere in evidenza che, in un momento economico complesso, il comparto del trasporto e della logistica risulta essere sempre estremamente strategico per il sistema Paese. I nostri associati nell’arco di questo triennio hanno investito 5 miliardi di euro in sostenibilità, con nuovi mezzi navali, nuovi mezzi ferroviari, infrastrutture e mezzi terrestri d’avanguardia, e grazie a questi investimenti abbiamo creato occupazione per oltre 10.000 persone. ALIS – ha aggiunto il Presidente Guido Grimaldi – è ormai una realtà primaria nel panorama economico italiano ed europeo: 1510 imprese associate per un fatturato globale di 23 miliardi, un parco veicolare di 110.000 mezzi, 125 linee di Autostrade del mare e cabotaggio insulare, 140.500 collegamenti marittimi annuali, oltre 120 linee ferroviari, 60.500 collegamenti ferroviari annuali. Nella nostra associazione annoveriamo 7 interporti e 36 porti in qualità di soci onorari, ma specialmente rappresentiamo oltre 165.000 uomini e donne impegnati in un comparto strategico.
Grazie all’impegno di ALIS sono stati sottratti dalle strade 2.700.000 camion all’anno pari a 70 milioni di tonnellate di merci in meno trasportate, abbattendo le emissioni di CO2 di oltre 2.200.000 tonnellate. Continueremo – conclude il presidente Grimaldi – a favorire azioni concrete per la sostenibilità”.
L’Assemblea di ALIS è stata teatro di un dibattito che ha certamente offerto le chiavi per il successo per le aziende italiane ed europee. “Servono nuove regole per dare stabilità ai provvedimenti – ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli – e in un Ministero come il mio, dove le decisioni su determinate questioni hanno tempi fisiologici lunghi di attuazione, la discontinuità politica rappresenta un limite. Serve però anche uno sforzo collettivo per arrivare a risultati concreti. Ci vogliono scelte di politica economica coraggiose per recuperare i ritardi, specialmente sul fronte degli investimenti in sostenibilità che sono essenziali per la crescita”. “L’intermodalità – ha proseguito il Ministro De Micheli – deve tornare centrale. Posso dire ad esempio che su Ferrobonus e Marebonus abbiamo chiuso emendamenti sulla loro riproposizione per il prossimo biennio. Così come sul piano del trasporto terrestre, abbiamo già messo nel decreto fiscale un incentivo per il rinnovo del parco veicolare”.
Il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola ha elogiato l’impegno per la sostenibilità e l’occupazione delle aziende associate ad ALIS: “Questa associazione è un campione di efficienza” ha affermato il Ministro che, in contrapposizione, ha invece stigmatizzato il ruolo avuto dal sistema Paese nell’utilizzo dei fondi europei. “Nelle mie vesti ho il compito di trattare il budget per i prossimi 7 anni e quindi quanti fondi di coesione spetteranno all’Italia. Andare a trattare con alle spalle il mancato utilizzo dei fondi del precedente settennato non è bello! Ci sono però ancora grandi possibilità – ha continuato il Ministro Amendola – ed occorre non solo velocizzare i tempi ma anche rendere efficaci gli obiettivi che abbiamo. Ci vuole un approccio pragmatico anche per rendere maggiormente efficiente il dialogo tra Roma e Bruxelles”.
È sulla sostenibilità che si è soffermato Emanuele Grimaldi, AD del Gruppo Grimaldi e Vicepresidente di ICS, gli armatori mondiali. “C’è un problema di approccio troppo lento alle questioni ambientali. – ha sostenuto – Va colto l’attimo. ALIS e il nostro gruppo Grimaldi l’hanno colto, mentre il Sud e l’Italia no. Bisogna investire in campo ambientale subito. Nel settore shipping siamo alla vigilia di nuove regole internazionali che prevedono l’obbligo di abbattimento del tenore di zolfo nei carburanti di 7 volte. Molti operatori sono impreparati e ci sarà chi dovrà necessariamente spendere milioni e milioni di euro in più per non aver agito per tempo”.
Adriano Giannola, presidente di Svimez, ha affermato: “La crescita del divario Nord-Sud è quel che ci preoccupa di più, ma anche il Nord arretra rispetto all’Europa. Questa Assemblea, questa associazione è un elemento di grande novità positiva, perché è una realtà nazionale che interviene su un comparto strategico per l’Italia. Per il Sud è importante investire nello sviluppo infrastrutturale con porti e retroporti più efficienti, in grado di favorire l’import-export con le esigenze di rapidità del mercato”.
Gli ha fatto eco l’Ing. Maurizio Gentile, AD e DG di Rete Ferroviaria Italiana, affermando che “Il ritardo del Sud è una piaga aperta. L’Italia ha un gap infrastrutturale rispetto alle economie evolute, in generale, non solo in senso ferroviario. Abbiamo un costo medio da infrastrutture dell’11% superiore rispetto alla media europea. Il sistema ferroviario italiano per fortuna è integrato con lo spazio ferroviario europeo e questo ci ha permesso di mettere in piedi investimenti infrastrutturali importanti, come per esempio la Roma-Bari che permetterà di collegare le due città in 3 ore, un investimento da 6,2 miliardi, che sarà rilasciato tra il 2023 e il 2026.”
“Puntare sulla conversione modale è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e per lo sviluppo di energie alternative utilizzate nel settore dei trasporti. – ha dichiarato il Direttore Generale per il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente Renato Grimaldi – Da tecnico posso affermare che anche la tutela dei nostri mari e dell’ambiente in generale passa attraverso una profonda conoscenza e del relativo utilizzo di tutte le modalità di trasporto. ALIS sta diffondendo questo patrimonio di conoscenza e questo è certamente un fattore positivo”.
La tavola rotonda moderata da Bruno Vespa è stata preceduta da interventi tecnico-economici di grande spessore.
“L’occasione odierna – ha detto Carlo Cottarelli, già direttore al Fondo Monetario Internazionale e Commissario di Governo alla Spending Review, aprendo il suo intervento all’Assemblea di ALIS – mi consente di affermare che con il cambio di Governo è stata proposta una Legge di Bilancio che definisco di galleggiamento. Non è negativo: galleggiare è meglio che affondare. Se però la crescita frena o i tassi salgono, i problemi riemergeranno. Mi preoccupa il settore finanziario, ci sono bolle che si stanno creando dopo che la politica monetaria ha immesso tra 10 e 16 trilioni di dollari a tassi negativi nei mercati del mondo. Restiamo il Paese più vulnerabile sui mercati finanziari, pertanto bisogna fare in modo che il settore privato torni a essere motore di crescita. Per tornare ad investire tutti gli imprenditori chiedono meno tasse, meno burocrazia e una giustizia civile funzionante. Bisogna poi intervenire sulla semplificazione burocratica: le imprese spendono 30/35 miliardi l’anno solo per compilare moduli. Credo inoltre che dovremmo cercare di ridurre la pressione fiscale. Abbiamo troppe tasse ma questo non vuol dire che non possiamo introdurre una nuova tassa che va a colpire i consumi che danneggiano l’ambiente. Ma se introduco una nuova tassa ne devo eliminare almeno altre tre”.
Domenico Arcuri, AD di Invitalia, ha centrato la propria relazione sull’assoluta necessità per il nostro Paese di investire in infrastrutture. “Bisogna necessariamente puntare allo sviluppo di corridoi plurimodali che vedano nella funzione portuale e nelle piattaforme logistiche i propri perni di sviluppo. Punti nodali attraverso cui integrare i sistemi nazionali nell’organizzazione internazionale della produzione. Adeguate aree retroportuali e centri intermodali – ha concluso l’AD di Invitalia – permetterebbero di individuare itinerari alternativi al tutto strada garantendo alle merci in arrivo dall’Asia di essere lavorate e di creare valore aggiunto”.
Massimo Deandreis, Direttore di SRM Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo, ha illustrato una analisi dove si evidenzia come nel nostro Paese sia aumentato il peso dell’economia marittima rispetto agli altri settori economici. “Il mare – ha sostenuto Deandreis – pesa per il 37% negli scambi commerciali dell’Italia, per un valore di 253,7 miliardi. Il settore Ro-ro ha registrato le migliori performance portando l’Italia primeggiare in Europa con importanti quote di mercato”. “I nostri studi – ha concluso il Direttore di SRM – delineano uno scenario economico dove emerge l’esigenza di continuare a puntare sull’intermodalità e sullo sviluppo sostenibile come fattori trainanti, con innegabili benefici per l’ambiente che si traducono anche in indiscutibili risparmi di costi sulle esternalità”.